CASTELLO DEL VALENTINO

Restauro dello scalone - lato Po

 

Torino
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Il restauro dello scalone monumentale del Castello del Valentino, ha avuto come finalità quello di ripristinare la continuità del manto impermeabile, consolidare gli elementi in pietra costituenti, rimuovere i depositi e gli attacchi biologici presenti sulle superfici. L’intervento ha poi previsto operazioni di ripristino degli intonaci basamentali e delle cornici finestre di facciata, restituendo unitarietà di lettura all’intero prospetto.

Per consentire le operazioni descritte, si è reso necessario lo smontaggio completo della struttura, previo rilievo di dettaglio e numerazione degli elementi, il trasporto dei blocchi in pietra presso una struttura esterna coperta, dove sono state eseguite gli interventi di pulitura, rimozione delle parti incoerenti e consolidamento.

La pulitura ha richiesto più passaggi di prodotto biocida, mentre le condizioni di erosione del marmo hanno reso necessaria l’applicazione del prodotto PRIMAT Consolidante Nano Gel, a base di nano-dispersione di silice colloidale silanizzata.

Al termine delle operazioni di  restauro, i blocchi in pietra sono stati riposizionati in loco, con l’inserimento di un sistema di fissaggio con barre in acciaio inox, ad ulteriore garanzia di tenuta della struttura.

Una volta riposizionati gli elementi in pietra dello scalone, sono state realizzate le stuccature dei giunti con malte formulate ad hoc ed eseguiti puntuali interventi di ritocco pittorico e raccordo cromatico delle parti.

Infine è stato steso un prodotto protettivo PRIMAT ad effetto anti-vegetativo su tutte le superfici per assicurare maggiore protezione dagli agenti atmosferici.

Intervento realizzato nel 2023 in collaborazione con AR/S ARCHEOSISTEMI Società Cooperativa 

Possedimento di Emanuele Filiberto di Savoia dal 1564, anno in cui Torino divenne capitale del ducato sabaudo, il Castello del Valentino è una villa fluviale con l’affaccio principale rivolto verso il Po. 

Il nome deriva dai caratteri geomorfologici dell’area detta «Vallantinum» già nei documenti del XVII secolo perché territorio segnato dalla presenza di una valle con un corso d’acqua (la bealera del Valentino che scorre interrata). L’edificio ha quattro piani paralleli al fiume, ed è Madama Cristina che nel 1645 inizia a rimaneggiare l’edificio trasformandolo in maison de plaisance sul gusto francese del tempo, con interventi decorativi interni alle stanze, costruzione delle torri e dei tetti spioventi.

A inizio dell’Ottocento, la villa venne adibita a caserma militare fino alla cessione, nel 1850, dalla Corona al Demanio dello Stato. A metà Ottocento, Camillo Benso conte di Cavour, allora Ministro delle Finanze, presentò l’area sulla sponda sinistra del Po adibita a parco pubblico: l’annuncio fu fatto in occasione della Sesta Esposizione Nazionale dei prodotti di Industria che si svolgeva proprio al Castello del Valentino, allora restaurato su progetto di Luigi Tonta e Domenico Ferri. I lavori ottocenteschi ribaltano definitivamente l’affaccio principale verso Torino, segnando il passaggio dall’idea di palazzo a quella, ottocentesca, di «castello», secondo la cultura dell’Eclettismo allora diffusa.

Oggi è assegnato al Politecnico di Torino e ospita la sede del Dipartimento di Architettura. Dal 1997 l'edificio è inserito nella lista del Patrimonio dell'Umanità UNESCO.